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Multisala a km zero

Sembrava utopia poter recuperare almeno una delle tre Sale cinematografiche esistenti in città fino ad oggi.

Nel giorno in cui fsi annuncia a sorpresa in Provincia di Frosinone la costruzione di una Stazione TAV e una fermata andata e ritorno su Cassino il Primo Cittadino Enzo Salera sorprende tutti.

Nel consueto appuntamento #LineaDiretta di oggi annuncia con precisione la costruzione di un Multisala in città :” Al prossimo consiglio comunale, in aula consiliare oppure online, ci sarà la delibera che consentirà il recupero di una struttura in stato di abbandono per trasformarla in un Multisala” continua poi il Sindaco ” Abbiamo già visto come impostare sia da un punto di vista giuridico che tecnico per velocizzare questa operazione ” dice che :”La struttura è la vecchia costruzione in c.a. che sarebbe dovuta essere la famosa piscina comunale mai terminata“.

Una volta ottenuta la delibera si procederà con il bando pubblico per l’acquisizione dell’area continua il primo cittadino che incalzato scopre definitivamente la sua ambizione, :”Qualcuno che potrebbe essere interessato a questo tipo di opera ci diceva che per la riapertura dei Cinema a livello Nazionale potrebbe essere già tutto pronto

il Sindaco di Cassino Enzo Salera

Scendendo nel dettaglio del progetto il Sindaco teme soltanto possibili rallentamenti causati dal covid19, :”I tempi tecnici ci sono tutti e se non ci saranno rallentamenti causati dal virus tra la fine dell’anno e i primi mesi del nuovo potremo avere un Multisala in città“.

Se come sembra ogni pezzo del puzzle prospettato dal Sindaco dovesse andare al proprio posto a distanza di meno di due anni e con in mezzo una tremenda pandemia l’amministrazione Salera avrebbe gettato le basi solide per un cambio di rotta che la città Martire aspetta da tanto, troppo tempo.

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FCA : Produzione Ducato dal 27 Aprile

FCA comunica ripartenza della produzione del Ducato dal 27 aprile

FCA ci ha comunicato l’intenzione di riprendere la produzione del Ducato in Sevel a partire da lunedì, decisione che a sua volta coinvolge alcuni reparti connessi per la componentistica a Melfi, Pomigliano, Termoli e Mirafiori, dove si faranno anche le preserie prototipali della 500 elettrica nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo già autorizzate. Lo farà seguendo la strada della autorizzazione prefettizia, informando il Governo e motivando con la strategicità di Sevel, strada peraltro già seguita da altre imprese anche del settore automotive.

Come sindacato avanziamo due richieste. La prima è rivolta a FCA e consiste nella necessità di effettuare subito gli incontri preparatori e di verifica per la corretta e puntale applicazione delle linee guida sulla sicurezza concordate il 9 aprile.

La seconda richiesta la rivolgiamo invece al Governo, che esortiamo a pronunciarsi centralmente e in modo espresso. FCA è una delle più grandi imprese italiane, è diffusa su tutto il territorio nazionale ed ha un indotto vastissimo, per cui esigenze elementari di chiarezza e uniformità imporrebbero un pronunciamento centrale per garantire la salute e la sicurezza di migliaia di lavoratori.

Nei prossimi giorni in ogni caso terremo incontri e sopralluoghi per essere certi che comunque quando si avrà la ripresa produttiva su realizzi nel rispetto delle misure e azioni di sicurezza necessarie a partire dalla garanzia per una mobilità pubblica casa lavoro che tuteli dai rischi di contagio le lavoratrici ed i lavoratori.

Roma, 21 aprile 2020

Uffici Stampa Fim Fiom Uilm Fismic UglM AqcfR

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Giuseppe Conte all in

Giuseppe Conte fa sul serio, il Presidente del Consiglio torna in Parlamento in seduta in questi istanti e propone uno sforzo incredibile alla politica, alla maggioranza e all’opposizione chiede di spostare 50 miliardi di euro dopo i 25 già stanziati per la ripresa del Paese, per impedire un tracollo economico finanziario.

50 miliardi di euro da mettere a disposizione per il consolidamento della Sanità Pubblica, per la Protezione Civile e per il mondo del lavoro, citando gli ammortizzatori sociali e la cassa integrazione, senza dimenticare le P.iva e le piccole e medie aziende. In questo momento si stanno consegnando le bozza per i prossimi DPCM che verosimilmente dovrebbero essere resi pubblici entro la fine della settimana.

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Italia Possibili Scenari

Dopo giorni di agonia in cui siamo stati tutti panettieri,cantanti e dj, con i numeri Covid19 tendenzialmente in ribasso, o almeno così ci dicono, il Governo inizia a disegnare possibili scenari per una ripartenza a step divisi per categorie merceologiche.

Fine Fase 1 Programmata

14 e 20 Aprile per alcune Regioni Librerie e Cartolerie

18 Aprile Riaperture Aziende Agricole e Industriali

Fase 2 IPOTESI

4 Maggio Libera circolazione ma con protocolli obbligatori, mascherine e distanza di sicurezza

Sempre il 4 Maggio Negozi tessili, arredamento e abbigliamento con ingressi scaglionati, file anche se lunghe e incentivazione alle prenotazioni (No Centri Commerciali)

11 Maggio Tribunali e uffici professionali

18 Maggio Bar e Ristoranti con protocollo di sicurezza rigido, distanza di sicurezza e no assembramenti

25 Maggio Parrucchieri e Barbieri con obbligo di sicurezza ed ingresso singolo

31 Maggio Ripartenza Campionati di calcio e altri sport collettivi

8 Giugno centri sportivi ma solo per sport individuali o lezioni con basso assembramento

Fase 3 IPOTESI

Settembre riaperture scuole superiori con divisione turni e lezioni online, ancora in fase decisionale per le materne e le elementari

Dicembre Cinema e Teatri

Marzo 2021 Discoteche e Stadi

31 Marzo 2021 Riapertura confini e fine di ogni limitazione

Ritorno alla vita normale previsto per la Primavera 2021

Ipotesi emerse ieri dalla riunione del Governo con le parti sociali

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Presidente Giuseppe Conte Mode Antonio

Adesso è ufficiale, proroga alle restrizioni dal 13 aprile al 3 maggio. Il premier Conte: “Lotteremo per avere gli eurobond”. Bordate a Salvini e Meloni: “Le menzogne indeboliscono l’Italia”. Un Presidente del Consiglio sempre più stile Antonio Conte, come lui mostra i muscoli, ringhia e difende cercando lo spiraglio giusto in cui infilare l’azione giusta per una ripartenza che possa portare vantaggi alla squadra Italia. Freddo e razionale quando si parla di Europa, indica gli Euro Bond come soluzione valida e sul MES posizione chiara, bisogna capirne bene le condizioni che sicuramente non possono essere quelle stabilite in passato.

Antonio Conte Tecnico Internazionale FC

Il Presidente ha indicato la riapertura di alcune attività produttive a breve, tra cui librerie e cartolibrerie oltre che alcune tipologie di aziende boschive, indicandone le necessità.

Sulla riapertura di tutte le attività commerciali e il ritorno alla normalità dice di non poter stabilire oggi una data certa ma che comunque quando succederà ci saranno rigidi protocolli da seguire, dovremo insomma imparare a convivere col Covid 19.

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Acerbi Covid19

SS Lazio Acerbi: “Scudetto un sogno, ho sconfitto di peggio”

Ultime Lazio | Francesco Acerbi, difensore della Lazio, ha parlato nel corso di una lettera aperta pubblicata su Repubblica:

ROME, ITALY – FEBRUARY 16: Francesco Acerbi of SS Lazio celebrates at the end of the Serie A match between SS Lazio and FC Internazionale at Stadio Olimpico on February 16, 2020 in Rome, Italy. (Photo by Claudio Villa – Inter/Inter via Getty Images)

“La cosa peggiore, per me, è questa situazione ibrida. C’è un’incertezza che provoca malessere. Non sai quando passerà, quando si tornerà in campo”. 

Tornare a giocare nei prossimi mesi?

“Come spinta per la gente, come segnale di fiducia, potrebbe essere una cosa positiva riprendere a giocare. Per quanto mi riguarda si può giocare anche ad agosto, a porte chiuse. Il profumo dell’erba, il suono del pallone, le urla del mister sono cose che mi mancano. Quando potrò rivivere queste cose, che adesso mi mancano molto, sarà bellissimo perché saremo tornati alla vita di sempre. Vogliamo tornare a fare quello che amiamo, che siamo fuori dall’incubo Coronavirus”.

Cosa per vincere lo scudetto?

 “Per tornare in campo serve ancora tempo, dobbiamo avere fretta, bisogna rispettare le regole imposte dal governo. Meglio stare a casa una settimana in più che correre e poi ripartire da capo e poi ritrovarci nel tunnel per altri mesi.

Non vedo l’ora di tornare a giocare, come del resto i miei compagni di squadra. Vincere il campionato con la Lazio sarebbe un sogno, ma conta di più la salute degli italiani, credetemi: la priorità è uscire da questo periodo terribile e stare tutti bene”.

Sfide complicate della mia vita?

“Nulla sarà diverso per me. Perché ne ho passate di cose gravi, a partire dal tumore, ho già toccato il fondo in vita mia. So che significa risalire. Quindi sarò incosciente, ma non mi spaventa il virus”.

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Crollo Ponte in Italia

Continua la triste moda tipicamente italiota in cui siamo costretti inermi a vedere crollare ponti come se fossero stati costruite con le costruzioni lego che tanto stanno usando i nostri bambini in questa quarantena. Mercoledì mattina verso le 10.20 è crollato un tratto della strada provinciale SP70 tra i comuni di Aulla (in provincia di Massa-Carrara, Toscana) e Bolano (in provincia della Spezia, Liguria). A crollare è stato un ponte che attraversava il fiume Magra. La notizia ha dell’imbarazzante perché dopo il crollo del ponte Morandi, pronto a stretto giro all’inaugurazione, pensavamo un po tutti che ci fossero stati controlli ovunque.

Dalle immagini si capisce che a cedere non sia stato soltanto un tratto ma praticamente è collassata l’intera struttura portante.

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Perché restare a casa

Stamattina nel solito giro Social mi sono imbattuto nell’ennesima testimonianza di chi vive questa pandemia da dentro, Ilenia Lazzarin che legge una lettera di Paolo Baldini, infermiere del Ospedale Niguarda di Milano. Qualcosa che ti scioglie il sangue nelle vene perché non parla di lotta e sopravvivenza ma di decisioni drammatiche da prendere in questo momento cosi delicato.

Decidere chi far vivere e chi lasciar andare via. Le riflessioni più grandi sono due su cui soffermarsi sono due. La prima restare a casa perché negli ospedali milanesi non ci sono i milanesi ma pazienti che arrivano dalle zone maggiormente colpite e la seconda è che se dovesse scoppiare il caos anche a Milano probabilmente si arriverebbe al collasso.

Chiaramente l’invito alla riflessione è rivolto a tutte le persone che leggeranno perché quello che sta accadendo potrebbe succedere ad ognuno di noi. Clicchiamo il file del buonsenso perché credo non ci sia bisogno di un DPCM o di un’ordinanza per restare a casa.

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Lancio

Finalmente ci siamo!
Durante questa quarantena ci siamo dati da fare!

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