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Calcio non Pallone

Cassino Calcio : Bufera in casa azzurra Campolo si Campolo no

Terremoto calcistico a Cassino. Ancora, l’ennesimo. Accordo fatto, stretta di mano e via. Anzi no!

Eh già, capita anche questo nella città martire. La bomba scoppia quando il Mister designato posta sulla sua bacheca Facebook la sua versione dei fatti.

Vi racconto una Storia…
Martedì 9 giugno 2020, chiamato e convocato in sede dal Cassino Calcio,
esco dalla trattativa come nuovo allenatore della città martire.
Dico loro che, prima di ufficializzare, avrei voluto comunicare alla Vis Artena,
la mia nuova destinazione (questione di etica ed educazione).
Ricordo perfettamente le persone presenti al tavolo della trattativa:
il presidente Nicandro Rossi, il vice presidente Andrea Balsamo,
il factotum Benito Coppola e il direttore sportivo Antonio Lillo.
Bene… dopo aver rifiutato l’importante rinnovo lavorativo con la Vis (perchè per me di questo si tratta),
e giorni in cui intercorrevano telefonate col direttore sportivo riguardanti programmazione e mercato calciatori,  
sono stato chiamato questa mattina (lunedì 15 giugno) dallo stesso DS Lillo
il quale mi ha comunicato che non sarei stato più il nuovo allenatore del Cassino
per le troppe pressioni subite dal “main sponsor cassinate” che, “spinge” fortemente,
il papabile neo tecnico, noto allenatore di Cassino.
Che nel calcio possa succedere tutto ed il contrario di tutto è noto a chiunque, ma una vigliaccata del genere credo non sia mai accaduta.
Esco da questa storia deluso e incazzato, anche perchè, per colpa della scorrettezza di alcuni personaggi,
ho la concreta possibilità di restare senza”lavoro”… Si è sempre detto che una stretta di mano vale molto di più di una firma contrattuale,
ma forse per persone dagli scarsi principi morali, persone equipollenti praticamente al nulla, non è così.
Ma, ahimè, tutto fa esperienza e fortifica.
Chiudo, dicendo che mi dispiace davvero tanto anche per la città di Cassino e la sua accesa tifoseria che non merita assolutamente
di essere gestita, calcisticamente parlando, da persone non capaci addirittura di mettere in ordine logico soggetto, predicato e complemento…
per non per parlare poi della consecutio…
ad maiora semper!

Stefano Campolo

Ora il punto non è la smentita secca della Società Biancoblù ma il modo in cui si è arrivati a ciò. Dopo la sospensione e la chiusura del campionato causa Covid19 appuntamento con il Mister in carica Corrado Urbano a cui pare sia stato proposto un prolungamento a cifre dimezzate che chiaramente vengono rispedite al mittente. Forse, ci permettiamo di aggiungere, senza tener conto dei salti mortali fatti durante l’anno con una squadra di giovani con soli 3/4 elementi navigati. Magari un pizzico di riconoscenza in più al di la dell’aspetto economico si poteva valutare. Ma sappiamo che la riconoscenza non appartiene al mondo del calcio e quindi il benservito a Mister Urbano. Si arriva all’incontro di cui sopra senza forse avere bene in mente quali fossero gli obiettivi per la prossima stagione, magari un altro anno a mezza classifica, l’ennesima senza l’ambizione e la progettualità per provare quanto meno a centrare obiettivi che una città come Cassino meritano, sopratutto per lo zoccolo duro del tifo organizzato che negli anni non ha mai fatto venir meno il proprio sostegno alla squadra.

Ed è proprio questo il senso, la progettualità, la condizione di poter lavorare con obiettivi calcistici importanti, l’ambizione di risalire la china e provare a tornare in serie C. Da qui la scelta Amarcord, sempre attuale e sempre di moda, richiamiamo Sandro Grossi. Richiamiamo Sandrone perché Sandrone conosce l’ambiente, perché Sandrone sa essere un sergente di ferro, perché Sandrone sa lavorare con i giovani, perché Sandrone è amato in città.

Ecco di tutte queste cose sarebbe opportuno che la Società se ne ricordasse sempre, anche tra qualche mese, se magari la squadra non girerà, quando i risultati non arriveranno, quando magari saremo costretti a guardare nello specchietto. E lo scriviamo con cognizione di causa perché nessuno in città ha dimenticato come fu scaricato il Mister.

Ieri pomeriggio ci siamo presi la briga di alzare il telefono e chiamare Mister Grossi, cosi, tanto per sentirne l’umore, per sentire se ci fosse davvero la possibilità di rivederlo su quella panchina. Bene la possibilità è concreta e probabilmente si farà, Sandrone avrà la possibilità di scrivere il suo terzo atto d’amore con la propria signora.Ma d’altronde non ne avevamo dubbi, a lui digli Cassino e firma in bianco senza neanche pensarci su.

Siccome come tanti c’ero allo stadio in quella domenica impossibile quando in diretta Radio gridai al mondo intero Siamo in serie C vorrei, come tutti gli appassionati di calcio e tifosi azzurri un progetto che sia chiaro. La Città è stanca di svernare campionati da mezza classifica, sarebbe ora che il Presidente Nicandro Rossi si presentasse in conferenza stampa e parlasse chiaro. Se c’è un progetto che si presenti alla città, che la si inviti a tornare allo stadio perché non c’è cosa più brutta che vedere il Salveti vuoto come mai fino ad oggi. Ma per fare questo bisogna essere tifosi di quei colori, che seppur sbiaditi ci fanno battere il cuore, bisogna essere disposti a tutto per vincere. Ci sono stati presidenti negli anni passati che pur non avendo le stesse risorse dell’attuale presidenza sono stati capaci di aggregare una città intera e con l’entusiasmo raggiungere obiettivi impensabili. Penso all’indimenticabile Totonno Morra o all’indomito Ciro Corcione, un ultrà col titolo di Presidente, capace con Sandrone di portarci nel Calcio che conta e di rimanerci seppur soffrendo e con un ultimo gesto d’amore verso quei colori consegnare le chiavi alla cordata Murolo-Tedesco.

Sandro Grossi & Ciro Corcione

Ecco Presidente, mi riferisco a Lei, ci faccia capire, continueremo a fare pallone o torneremo finalmente a parlare di Calcio in città?

Nicandro Rossi

La città attende un segnale, siamo tutti vogliosi di tornare a gremire il Salveti ma deve essere onesto con la città perché una cosa è certa,Sandro Grossi non ha una bacchetta magica e per giocare per vincere ci vuole un gruppo, possibilmente un gruppo forte che a farla diventare una squadra ci penserà il Comandante Sandrone.

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